“Decalogo pratico per una nuova ristorazione italiana”: questo il sottotitolo di Reinstaurant, il nuovo libro di Luca Farinotti, esperto di Food Governance.
Lo scopo ultimo del libro è quello di stimolare e anche supportare il settore della ristorazione con un vero e proprio elenco di dieci punti pratici da seguire per ripensare questo meraviglioso mestiere, che ha subito un grave arresto nei mesi scorsi.
(THE FORK, 26 agosto 2020)
“In tempo di pandemia, durante l’estenuante lockdown, si è dibattuto senza sosta sulla necessità di riaprire i ristoranti il prima possibile ma troppo timidamente si è discusso, invece, di come cambiare il modo di mangiare in questi stessi ristoranti”.
L’autore avvertiva già nel suo precedente libro di una crisi non certo silenziosa e di una saturazione devastante nel settore della ristorazione. Ma quella che pareva ormai essere una caduta libera lenta ma irreversibile, accelerata invece improvvisamente dagli sconvolgimenti globali odierni, raggiunge un apogeo inatteso, per divenire paradossalmente una grande opportunità di rifondazione e rinascita. Una rinascita, secondo Farinotti, che apre se stessa a una nuova eterogeneità, generata dall’accadimento del punto zero per antonomasia. Questo manuale guida l’imprenditore del cibo all’individuazione scientifica delle opportunità, aiutandolo a percorrere i passi che la ristorazione del presente deve compiere di fronte al bivio per il futuro.
“Il grande momento di crisi può diventare l’occasione unica per riportare la passione, la qualità, la vocazione e il talento al comando di un settore così importante per la nostra economia, ripulendolo finalmente dall’ipertrofica proliferazione virale che l’ha attanagliato per tutti questi anni. Come far sì che ciò accada? Questo libro propone il decalogo delle soluzioni virtuose per la ristorazione del futuro”.
RASSEGNA STAMPA
Reinstaurant, un manuale per la rinascita della ristorazione – Foodcommunity
Reinstaurant, arriva il decalogo per l’imprenditore post Covid (foodserviceweb.it)
Reinstaurant, presentato il nuovo libro di Luca Farinotti | Umbria e Cultura
Un libro per reinventare la ristorazione – Linkiesta.it
“Dobbiamo salvare i ristoranti e dire addio alle mode” – ilGiornale.it
Calaméo – RISTORAZIONE ITALIANA MAGAZINE N.86 :: SETTEMBRE 2020 (calameo.com)
FoodMoodMag – Presentato il libro di Luca Farinotti “Inrestaurant”
Se avete seguito il percorso fino a qui, non sarà difficile rispettare la stagionalità. Sarà spontaneo e fluido per quanto riguarda il vostro menu. Ma, rispettare la stagionalità è anche un approccio interiore, uno stile di vita. Anche l’uomo cambia con le stagioni. Con i mesi. Con i giorni. Riprendere il controllo del proprio mestiere e ricongiungersi con le proprie attitudini sono buoni propositi affinché possa di nuovo svelarsi la felicità di essere nel momento presente. Rimettersi nel ciclo delle stagioni. Tornare a esserne parte. Rapportarsi col cibo della stagione: toccarlo, annusarlo, assaporarlo. Riscoprire la magia di essere armonizzati con il clima, con l’angolazione della luce del sole, con i cicli di morte e rinascita della natura vi riporterà a percepire l’essenza profonda del vostro mestiere. Chi, più di un ristoratore, può avere il privilegio di vivere a contatto con il flusso cangiante della natura nel suo giro intorno al sole? Riscoprite in voi la mistica della stagionalità, ancor prima che nel cibo, che danzerà nei vostri piatti.
Ripensate al vino.
I vini veri, naturali, sono sempre diversi. Questa è la loro bellezza. Sono come la natura voleva che fossero. Siate come un vino naturale.
Riscoprite le fioriture, i frutti polposi della primavera, le erbe aromatiche dell’estate. Connettetevi con i frutti dell’autunno, con la concentrazione di forza racchiusa nei loro gusci. Mettete questa energia nei vostri piatti. Rendeteli completi, innervandoli con la forza della natura.
Abbandonate per sempre l’utilizzo di materie prime dell’altro emisfero. E dei frutti della terra coltivati contro natura, la cui essenza artificiale possiede solo l’imago dell’originale.
Siate fluidi come lo scorrere dei giorni. Lasciatevi cambiare. Non legatevi a un piatto. E fate sì che i vostri clienti non lo facciano. Non permettete a voi stessi di togliervi l’entusiasmo di svegliarsi ogni mattina con la stessa luce del sole che sorge dentro al vostro cuore. Non attaccatevi a nulla. Lasciate che l’energia della natura scorra dentro di voi trasformandosi, nelle vostre vene, in energia creativa. Essa, per sua natura, è fluida. Quando ristagna, muore. Quando muore, l’entusiasmo comincia a d affievolirsi. La ripetitività torna a prendere il sopravvento sui colori, svuotando di nuovo il contenitore sacro che è il vostro corpo. Le vostre mani sapienti riprenderanno a essere stanche e le vostre idee si sfuocheranno. Non lasciate che accada. Fate in modo che il grigio sia solo uno dei tanti colori in cui intingere il vostro pennello. Fate che il grigio sia il brivido della nebbia di novembre o della foschia di una sera torrida. E non lasciate che la vostra tavolozza, una volta aperta in tutta la sua bellezza, possa essere richiusa da un colpo di vento.
Essere fluidi. Essere vivi. Questo significa seguire la stagionalità: non solo in riferimento al cibo, ma anche, e soprattutto, all’organizzazione del proprio ritmo interiore e, dunque, del conseguente ritmo lavorativo.
Siate voi stessi i modelli da seguire. Non dovrete più affrontare le ansie legate all’organizzazione del lavoro nel periodo natalizio o pasquale, né rincorrere col respiro corto le continue richieste isteriche del mercato. Le esigenze del cliente siano modulate in base a quello che voi potete dare, senza mai raggiungere la soglia dello stress. Il vostro è un lavoro di gioia. Ricordate: il giuramento di rispetto verso il cliente non può essere rispettato se non parte dal rispetto che dovete a voi stessi, alla vostra indole, al vostro diritto alla felicità.
Questo è lavorare seguendo le stagioni della vostra anima.
(da Reinstaurant)
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